29 Gen Che tipo (cutaneo)sei?
Scopriamolo insieme…
Dal punto di vista cosmetologico la suddivisione in tipi cutanei è finalizzata alla scelta del prodotto topico più adeguato e prevede la distinzione in quattro tipi di pelle: normale, grassa, secca e sensibile.
Per determinare se la cute di un soggetto appartiene alla categoria “cute grassa”, bisogna valutare le zone del volto ricche di ghiandole sebacee: la fronte, il naso, le aree zigomatiche e il mento. Si parla spesso di “zona T” poiché per valutare la tipologia di pelle si consiglia di passare il dito indice sul volto, dalla fronte al naso come se si stesse scrivendo la lettera T. La cute appare spessa, traslucida con sbocchi follicolari evidenti. Talvolta si possono osservare comedoni e iperplasia delle ghiandole sebacee. Il consiglio per questo tipo cutaneo è l’utilizzo di un detergente delicato, un gel-crema magari a base di aloe, tea tree, bambu, liquirizia, sostanze dermopurificanti e seboriequilibranti. C’è poi la pelle mista che in realtà è una pelle grassa che in alcune zone appare secca e ruvida, non per mancanza di secrezione sebacea ma a causa dell’ipercheratosi, cioè dell’ispessimento dello strato corneo, dovuto all’accumulo di cellule morte. E’ un errore frequente in questi casi pensare di avere una pelle secca e abbondare con le creme idratanti. Meglio eseguire periodicamente uno scrub delicato del viso per uniformare lo strato corneo.
La “cute secca” invece appare come sottile, talvolta ruvida al tatto, con tendenza alla desquamazione. Gli sbocchi follicolari sono scarsamente visibili. Si può avvertire una sensazione di tensione e talvolta di prurito. Con l’avanzare dell’età la pelle tende a perdere idratazione e a diventare più secca. Nelle donne, la componente ormonale inoltre svolge un ruolo fondamentale, gli squilibri legati alla menopausa, per esempio, influiscono negativamente su elasticità e tono cutanei. Si tratta di una pelle che necessita di un’idratazione profonda e continua; si consiglia quindi dopo la detersione quotidiana l’applicazione di una crema mattina e sera a base di olii (mandorla, avocado, rosa mosqueta, argan ecc), burri (karitè, cocco, cacao ecc) rimpolpanti, e per esempio l’ olio essenziale d’incenso che ne sinergizza le funzioni.
C’è poi la “cute normale” il cui concetto è difficilmente definibile dal punto di vista dermatologico, non presenta caratteristiche particolari e non si osservano le alterazioni proprie delle precedenti categorie. Non va comunque trascurata, utile una crema viso una due volte al dì e uno scrub settimanale a base di olio essenziale di ylang ylang e menta per mantenere l’incarnato fresco e luminoso.
La “cute sensibile” infine può essere definita come uno stato di iperreattività nei confronti di stimoli ambientali di diversa natura. Si possono avvertire sensazioni di prurito, bruciore, pizzicore, formicolio, e tensione in occasione del contatto con alcuni prodotti e peggioramento della sintomatologia nel periodo invernale. Generalmente la cute è comunque meno idratata ed elastica rispetto alla norma, con più teleangiectasie e maggior tendenza all’eritema. Si consiglia l’utilizzo di prodotti ipoallergenici e lenitivi come quelli a base di olio essenziale di camomilla.