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Sahasrara
L’ultimo chakra, la nostra parte divina

Sahasrara
L’ultimo chakra, la nostra parte divina

Eccoci arrivati alla fine del nostro viaggio sui chakra principali.

In realtà, come già anticipato, vi racconterò, la prossima volta del cento energetico del timo, che si trova fra la gola e il cuore, in modo da rendere completa, dal mio punto di vista, la mappatura. Sì perché di mappa si tratta, di un percorso che ci conduce al tesoro: finora abbiamo esplorato sei delle chiavi che ci permettono di aprire il nostro tempio interiore. C’è ancora una chiave che ci occorre per risvegliare la nostra parte divina, quella nascosta nel tempio, quella che ritroviamo nell’ultimo chakra, Sahasrara. Centro energetico che vibra al colore viola, il cui scopo è quello che renderci consapevoli e di unirci con il nostro “Dio” interiore, qualunque esso sia e qualunque sia la religione che ci ha formato (sempre se ne abbiamo una). Legato alla testa, al cervello e al sistema nervoso in generale, Sahasrara ci porta alla realizzazione, alla grazia, all’illuminazione e alla beatitudine. Troppa roba, vero? Ci sembra impossibile pensare di poter raggiungere un tale stato a meno che non viviamo in cima ad una montagna, isolati dal resto del mondo, laddove gli unici compagni di avventura sono la natura e il silenzio. Lavorare su questo chakra ci permette, tuttavia, anche mentre viviamo il nostro quotidiano scandito dagli obiettivi, di andare al di là della ragione, al di là dei sensi e dei limiti del mondo circostante. Questo luogo interiore è la sede della coscienza e l’origine di ciò che poi viene manifestato. Riflettiamoci un attimo: ogni atto di creazione nasce da un pensiero: dobbiamo concepire un’idea prima di metterla in pratica; questo processo nasce proprio da qui, dalla mente, per poi scendere negli altri chakra dove prende forma nel concreto. Basta guardarsi introno per vedere tutto ciò che creiamo e ciò che viene creato ogni giorno.

Alcune teorie dicono che Sahasrara sia la sede dell’anima, punto eterno che resterà intatto anche dopo la nostra dipartita, altri dicono sia il punto (si trova proprio sulla sommità della testa ed è chiamato anche Chakra della Corona) attraverso il quale il divino entra nel corpo e porta l’intelligenza. Comunque vogliamo descrivere questo chakra, dobbiamo comunque ricordare che la sua portata energetica è molto più grande di quello che possiamo spiegare a parole. Può solo essere sperimentata. Il modo migliore per farlo è la meditazione, attraverso la quale possiamo ricercare il vuoto assoluto , per raggiungere, in seguito, una maggiore padronanza delle attività della mente, quelle che ci porteranno all’eccellenza.

L’Olio essenziale di mirra, stimola un profondo senso di spiritualità, quello di incenso aiuta a ritrovare l’equilibrio, mentre la miscela Sacret Montain della Young Living, evocando un sentimento di sacralità della natura, favorisce, quando diffusa, un senso di forza e protezione. Non dimentichiamo, l’immensa spiritualità della rosa ,le cui frequenze possono connetterci alla meravigliosa sensazione di infinito. Namastè.

Chiara Mazzetta
chiara@chiaragoodlife.com