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Aromaterapia consapevole
di Paola Benzi

Aromaterapia consapevole
di Paola Benzi

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All’inizio dei miei corsi di Aromaterapia, ricordo sempre che gli Oli Essenziali sono uno degli strumenti più potenti che la Natura metta a nostra disposizione. Una goccia di Olio Essenziale di Menta piperita, per esempio, equivale a ventotto tisane della stessa pianta.

Questo ci dà una misura della forza distillata in queste che, all’apparenza, potrebbero sembrare semplici goccioline profumate dalle mille virtù. In realtà non sono così semplici, anzi gli Oli Essenziali sono per definizione sostanze aromatiche, volatili, complesse.

La buona notizia è che non è impossibile imparare ad orientarsi fra di esse. Oggi proveremo a fare chiarezza su due punti fondamentali. E’ buona cosa chiedersi sempre a quale specie appartenga l’Olio Essenziale che stiamo usando, perché parlare di‘arancia’, ‘eucalipto’ e ‘lavanda’ è troppo generico. Esistono diverse specie, con differenti qualità.

C’è differenza, ad esempio, tra arancio amaro, Citrus aurantinum, e arancio dolce, Citrus chiniensis. L’amaro, dal profumo fresco e secco è considerato un tonico: provate ad aggiungerne 5-10 gocce a 250 ml acqua di rose se non ci credete! Il dolce, più fruttato, è un OE ‘materno’ che col suo profumo rassicura e rilassa, ottimo massaggiato sull’addome per riscaldare e sciogliere tensioni.

Antenne accese anche sulla parte della pianta che viene utilizzata.
Prendiamo un Olio Essenziale elettivo per la stagione invernale come la cannella, Cinnamonum zeylicanum. Tradizionalmente è una pianta associata all’elemento Fuoco, riscaldante ed attivante, da cui si distillano due Olio Essenziale, uno dalle foglie ed uno dalla corteccia. E sono due cose ben diverse.
L’OE estratto dalla corteccia è uno dei più potenti in assoluto, considerato ‘il risveglio del fuoco’, dà calore, riapre i sensi, stimola creatività, memoria e attenzione ed è costituito all’85% da aldeidi aromtatiche (composti molto attivi, stimolanti ed energizzanti sul Sistema Nervoso).
L’olio distillato dalle foglie invece è composto per l’85% da fenoli ed eteri fenolici (potenti antibiotici che contribuiscono ad alzare la temperatura e provocano vasodilatazione). Stessa pianta dunque, ma due Olio Essenziale con caratteristiche differenti, che peraltro, insieme creano un’ottima sinergia, bilanciandosi a vicenda.

Queste sono due semplici accorgimenti che ci possono guidare in un utilizzo realmente orientato al benessere, con gratitudine alla natura per averci regalato questi distillati della sua saggezza.

di Paola Benzi

Counselor, Istruttrice di Minfulness, Naturopata, Aromaterapeuta, Floriterapeuta, Riflessologa.
Chiara Mazzetta
chiara@chiaragoodlife.com